la casa di Steven

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STEVEN : DON STEFANO MALDIFASSI

"STEVEN" è la maniera con cui lo chiamavano i suoi genitori: è il nome Stefano pronunciato in dialetto milanese.


STEFANO è stato un uomo di Dio che con la sua testimonianza di vita ci ha rivelato il valore della condivisione e dell’ospitalità…
Don Stefano Maldifassi è stato un esempio eccezionale, un maestro di vita e un compagno di viaggio… Vocazione tardiva: entra in seminario dopo aver conseguito  il diploma di Perito Chimico e dopo alcuni anni di lavoro in un laboratorio di ricerca. Primo incarico da prete a Quarto Oggiaro, quartiere storicamente  difficile e degradato di Milano, ancora di più in quei 20 anni fra la metà degli anni ‘60 e la metà degli ’80… la vita da quelle parti si misura quotidianamente con problemi seri: la delinquenza, la povertà, la lotta politica, l’analfabetismo, la droga e lì Don Stefano porta la sua umanità fatta di allegria, di umiltà, di condivisione, di fede, di curiosità, di passioni, di anticonformismo….

Nel 1983 viene destinato a Sesto Ulteriano, una frazione di San Giuliano Milanese che, all’epoca, contava meno di 4.000 abitanti. Dai palazzoni della città si ritrova  nella campagna umida e piena di zanzare, all’estremo sud della provincia di Milano dove ha inizio la "bassa padana"… Quando arriva don Stefano l’oratorio non esiste più, nemmeno fisicamente: è crollato…  Il paese, nel decennio precedente, ha raddoppiato il numero di abitanti e ha visto nascere decine di capannoni sui vecchi terreni coltivati: l’antica comunità agricola è costretta ad integrarsi con la cultura cittadina e industriale. I problemi non sono i disagi sociali di Quarto Oggiaro ma, forse, sono più radicati e nascosti… in modo particolare le giovani generazioni hanno poco spazio e poche possibilità di incontro, di crescita educativa, le devianze (droga e alcol) sono in agguato, pronte a colmare il vuoto …
A Sesto rimarrà fino alla morte, per 24 anni, durante i quali ha speso ogni possibile energia per costruire una comunità viva, per accogliere, amare e portare il Vangelo a ogni persona che ha incontrato, dai bambini agli anziani, dagli stranieri ai malati, dagli adolescenti annoiati agli adulti in carriera, dagli operai ai piccoli imprenditori… Per tutti quegli anni è stato la vera anima del paese: la sua casa era punto di riferimento per tutti…
Nella sua casa ha sempre praticato l’ospitalità…. Ha accolto con gioia i ragazzi più difficili del paese, ha ospitato pellegrini da ogni parte del mondo, orfani, famiglie straniere in difficoltà; il suo campanello era sempre a disposizione per tutti…
E’ morto improvvisamente una notte di novembre del 2007 (pochi giorni prima di compiere 70 anni), consumato dalla sua generosità e dalla sua disponibilità… qualche giorno prima di morire scrisse questa preghiera:


" Vegliate nell’attesa di una persona, Cristo Risorto: meraviglioso, non inscatolabile, imprevedibile,  che soffia nelle cose ordinarie la brezza dello Spirito. Lì pianta la tua tenda ! "

La sua casa  era sempre aperta a tutte le ore e per chiunque…. La sua tenda era lì, nelle cose ordinarie, nell’attesa di incontrare il Vivente ogni giorno… Ecco a noi piacerebbe far diventare la nostra casa, la nostra tenda, come la sua: LA CASA DI STEVEN !!

via 4 Novembre 6/B Solbiate Arno (VA)
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